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Il Fotografo è morto. La Fotografia no.

date » 17-04-2020

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Al mondo esistono ancora tante persone che pensano di fare i "fotografi". Di essere "fotografi". Il fotografo non esiste più, da un paio di decenni almeno. Sono quelli che si lamentano dei dilettanti che gli "rubano il lavoro", del fatto che oggi la fotografia è alla portata di tutti, che coi cellulari si fanno foto quasi belle come quelle scattate con la reflex. Già, la reflex, altro strumento obsoleto, superato ormai dall'iPhone e dalle fotocamere mirrorless, senza specchio e pentaprisma e quindi più piccole, leggere ed efficienti. Per non parlare poi del fatto che le mirrorless consentono ai progettisti di ottiche di disegnare lenti "telecentriche" e dunque migliori qualitativamente. Ma questo è un altro discorso. Torniamo ai fotografi, specie in via di estinzione visto che tutti ormai fotografiamo tutto.

Appunto, se tutti fotografano tutto, cosa differenzia colui che fotografa di tutto e si diverte da chi fotografa soprattutto pochi soggetti e lo fa conto terzi, per soldi, per altri? La specializzazione.
La sacrosanta specializzazione è la chiave della fotografia odierna. Un tempo la "specializzazione" era essere "il fotografo", che nella "camera oscura" faceva accadere il miracolo. Oggi chiunque può fare ciò, al computer, ma anche su un tablet o un cellulare, e addirittura i cellulari già hanno la funzione che migliora le immagini, le raddrizza , ecc.

La Specializzazione! Io non mi ritengo un fotografo, bensì un professionista che aiuta i clienti a fare risaltare le proprie case al fine di venderle o affittarle al meglio. Quindi sono un esperto di case, arredamento, home staging, luci, e di come tutto ciò può concretizzarsi in una serie di immagini accattivanti del soggetto. Sono un grande appassionato di basket, sport che seguo da 50 anni e che ho praticato da giovane. Conosco tutti gli aspetti del gioco e mediante le foto riesco a valorizzare l'agonismo, i giocatori, il pathos, e l'appassionato, ma non solo lui, apprezza le foto realizzate da chi conosce il basket ancora prima della fotografia.
Se mi chiedete di fare bene foto di, cheese, una gara di ippica o un matrimonio, probabilmente porterò a casa qualche bella immagine, ma molto meglio di me saprà fare l'appassionato di ippica o l'amico degli sposi.
Al giorno d'oggi, a mio parere, conta più la conoscenza di ciò che si fotografa rispetto alla conoscenza della fotografia o all'attrezzo che si usa. Di conseguenza, credersi "fotografo" solo perchè hai la reflex e scatti di tutto è fuorviante: o sei esperto nel "marketing visivo e nella comunicazione" di uno specifico settore, o con la fotografia e basta potrai al massimo riempirti la pagina su Facebook o Instagram.

Coppa_Italia_2020_4.JPGCoppa_Italia_2020_6.JPGCoppa_Italia_2020_10.JPGMilano_COVER_3.jpgMilano_COVER.jpgQ1020215_small.jpg

La reflex è morta? Viva la reflex!

date » 16-09-2017 18:13

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In un'epoca in cui la fotografia in generale sta soffrendo, le reflex stanno sparendo soppiantate da più efficienti, economiche e performanti smartphone e mirrorless, sono estasiato da Nikon che organizza la presentazione di una reflex FF da 4000€. Nel 2017. Penso sarà l'ultima...
Passo per pazzo, lo so, ma sono in ottima compagnia: la fotografia reflex è morta. Specchio e pentaprisma sono inutili. Sembrano saperlo tutti tranne Nikon e Canon. Arriveranno ad un vero sistema ML quando potrebbe essere troppo tardi, accecati dal monopolio di quote di mercato un tempo elevate. Stesso errore di Nokia, Motorola, Blackberry... Non leggono la storia e non studiano, gli arroganti giovani marketing manager di oggi. Io non ho più una reflex da quasi 2 anni.
Buona luce!

Nikon_850D.jpgSavi_Q_5_EVID.jpgInfographics_2016_03_1.jpgsmart.jpgTotal.jpgglobal.jpg

Bella foto, con cosa l'hai scattata?

date » 07-06-2017 22:24

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"Bella foto, con cosa l'hai scatta?" oppure "ho visto le tue foto, stupende, devi avere un'attrezzatura formidabile!".
Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Tante, troppe... ma vi rendete conto che sono assurde? è come dire ad un cuoco "deliziosi i tuoi piatti, devi avere un forno stupendo...". Ma voi quando guardate un dipinto vi chiedete con quale tipo di pennello o colori l'avrà dipinto? o con quale dimensione di scalpello Michelangelo ha scolpito il suo David? Ma chissenefrega??? Quello che conta è ciò che vede il fruitore dell'opera, le emozioni che recepisce, il coinvolgimento, l'estasi, cosa importa come ha scattato la foto? quali ottiche? a quanti Iso? No, oggigiorno non conta tanto con quale device ho scattato la foto, bensì con quale device verrà vista la mia foto.
Mi spiego: tranne casi eccezionali e rari, una foto la posso scattare con una fotocamera e ottica da 10.000 Euro, con uno smartphone da 600 Euro, o una compattina da 200 Euro. Se la foto la vedrò sul web, in un blog o un sito, magari attraverso un device portatile tipo uno smartphone o un tablet, la differenza tra l'attrezzatura costosa e professionale e la compattina o lo smartphone risulterà davvero difficile da notare. E comunque non cambierà il giudizio e la valutazione dell'osservatore, a cui poco importa con cosa sia stata scattata.
Ben diverso è il discorso se invece parliamo di foto per la pubblicità, di grande formato, di elevata qualità, scattate in condizioni difficili di luce o illuminazione. Le foto verranno viste per strada, sulle riviste, quindi servono ottiche nitide e veloci, sensori performanti e grandi, e "manico", molto.
Nonostante io la pensi così, Apple fa pubblicità al suo iPhone 7 con delle affissioni di grande formato, per mostrare la qualità della fotocamera. Da notare che in alto a destra c'è la scritta "immagine ottimizzata per grandi formati". Vuol dire che quasi qualunque foto può essere stampata in grandi formati grazie all'interpolazione di software specifici. E quindi? A mio avviso le fotocamere professionali consentono al fotografo creativo di controllare al meglio i vari parametri fotografici per trasmettere al meglio emozioni, pathos, interpretazioni, ecc. Conta cosa inquadro, quando scatto, ma anche cosa metto a fuoco e cosa no, cosa è nitido e cosa è mosso, ecc.... E le fotocamere vere consentono tutti i controlli del caso, e anche più. Infatti gli smartphone stanno andando in quella direzione, anche se ci vorrà tempo e poi, sono convinto, alcune leggi dell'ottica e della fisica sono difficili da addomesticare.... Vedremo. Per il momento, cerchiamo di studiare, osservare i migliori, capire "perchè" alcune immagini sono belle e altre no. Gli strumenti vengono dopo....

michelangelo_david.jpggk9hv2itgijyf7gdspcd.jpgnaviglio7.jpgT_col_macro_2.jpg5D_85_q.jpgQ1_con_macro_4s.jpgapple_iphone_5s_trio_camera_620x400.jpg

Il fotografo e l'effetto Dunning & Kruger

date » 06-05-2017 19:40

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Curiosi di sapere chi sono 'sti due? Sono 2 studiosi che hanno elaborato una teoria relativa ad un disturbo cognitivo molto diffuso al giorno d'oggi, a tutti i livelli e in tutti i settori: in sintesi, meno uno è competente e più si ritiene esperto. Più uno è esperto e più gli vengono dubbi sulle sue effettive competenze. È pazzesco ma è così, da tempo, solo che al giorno d'oggi l'incompetenza regna ed è un rischio per la società. Qui trovate il link a Wikipedia su D&K
Ovviamente anche tra i fotografi l'effetto Dunning & Kruger è diffusissimo e proprio ieri, discutendo con un giovane "fotografo di sport" che, a mio avviso, fa foto belline ma leggermente sottoesposte e tendenti al blu, ho scoperto che confonde gli Iso coi gradi Kelvin del colore, non sa settare il WB manuale sulla sua fotocamera e quindi pensava di migliorare l'esposizione alzando i gradi Kelvin e altre nefandezze simili. Non sa quello che sta facendo, ma lo fa imperterrito e nessuno gli dice nulla, così lui è convinto di far bene... Io invece, gli ho fatto notare che la foto di sinistra qui sotto è leggermente scura ma soprattutto ha il bianco sbagliato. Il ragazzo non è stupido e ha riconosciuto, anche se non sa come ovviare. L'ho invitato a leggere il Manuale d'Uso della sua fotocamera, cosa che ormai è diventato imprescindibile, viste le infinite possibilità delle fotocamere moderne. Vedremo i risultati, ma mi è parso deciso a migliorarsi. Sperém....
Buona luce a tutti.

Foto_e_Dunning.jpgRobinson.jpg

Le belle fotografie sono sempre meno...

date » 04-05-2017 21:49

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Qui non voglio tenere corsi di fotografia, ci mancherebbe, il web ne è pieno. Qui scrivo i miei pensieri riguardo la fotografia. Non mi importa trovare consensi. Non prendo soldi ogni clic. Sono libero, io.

Fotografare è sempre più facile, si sa. Macchine fotografiche super sofisticate e tecnologiche hanno reso il fotografare un’operazione alla portata di tutti. Tutto ciò da un certo punto di vista è meraviglioso, avendo reso la fotografia democratica. Fantastico!
Bisogna però stare attenti, da non confondere la facilità del mezzo con la facilità del linguaggio: quello che si dice e come lo si dice non è mai responsabilità del mezzo ma sempre di colui che il mezzo lo manovra.
Il passaggio dal calamaio alla tastiera del computer non ha reso superflua la grammatica, no?

Spesso tra i cosiddetti "professionisti" manca la conoscenza di quello che fotografano, sembrano tutte foto fatte per dire "ero lì", ma che il fotografo sappia cosa stava accadendo spesso ho dei dubbi... e poi non conoscono la grammatica della fotografia, quella che serve per trasmettere e diffondere un pensiero, un emozione, non hanno mai sfogliato un testo di Storia dell'Arte o visto e capito mostre e opere dei Maestri: forme, volumi, colori, sezione aurea, ecc. non sanno cosa siano, non li gestiscono... non pensano a trasmettere le emozioni, non sono capaci ma nemmeno ne percepiscono la necessità, "ero lì e ho scattato 800 foto, qualcuna bella uscirà" ma non sanno perché.. e non sanno nemmeno spiegarti cosa vuol dire "bella foto". Esposta correttamente e a fuoco? È il minimo, quello lo fa la tecnologia, tu scegli cosa inquadrare e quando scattare, ma sai secondo quale criterio? No, scattano a caso e a loro gusto. Peccato che non abbiano buongusto..... Questo vale per qualunque tipo di foto, non accampate scuse: sport, architettura, musica, ritratti, street, le regole sono sempre valide. Bisogna essere capaci, e sempre meno fotografi "professionisti" lo sono. È deprimente ma più guardo fotografie e meno belle foto vedo...

Fiore_2_oriz.jpgfiori_wm_S.jpgGentile_vs_Eyenga.jpgHickman_Maccabi.jpgIMG_0220a.jpg__25.jpgJenkins_5.jpgJenkins_corre.jpgJones_Ragland_e_Gentile.jpgMare_V_1_sf.jpgMarella_Pistoia_2_B_W_S.jpgNaviglio_2.jpgMatera_B_W.jpgNaviglio_1.jpgMatera_balconata.jpgPolignano_B_W.jpgTutti_Fotografi.jpga.jpgReparata_Mare_13.jpgIMG_0020bimba.jpgshadow122.jpg__22.jpg19.jpg

Ci sono regole per fare belle fotografie?

date » 30-04-2017 22:24

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"Non esistono regole per fare buone fotografie, esistono solo buone fotografie". Sembra l'abbia detto Ansel Adams.
Ebbene, NON È PROPRIO VERO! La frase va capita: molti leggono questa frase e pensano che quindi tutte le loro foto sbagliate sono invece bellissime! "Vedi? Scatto senza conoscere alcuna regola, e se le conosco me le scordo, e le mie foto sono belle, lo dice Adams...". Non è vero. Proprio lui, la cui fotografia si basava sulle regole più ferree, dall'inquadratura alla misurazione dell'esposizione (la nota tecnica della misurazione zonale), allo sviluppo e alla stampa.
Le regole esistono eccome, sarebbe come dire che nella scrittura o nella musica non esistono regole: non è vero.
Quello che è vero è che NON ESISTONO REGOLE SEGUENDO LE QUALI OTTIENI CERTAMENTE BELLE FOTO. Troppo comodo, la creatività non si può regolamentare, non esistono regole che garantiscano belle foto, perché allora chiunque potrebbe farle, ma certamente ci sono cose DA NON FARE se vuoi ottenere una bella foto, un bel romanzo, una bella musica. "Non esistono regole per fare buone foto" vuol dire che o sei capace, hai la creatività, la cultura, la visione, o non esistono artifizi, scorciatoie, ricette pronte per fare belle foto. Troppo comodo, saremmo tutti "artisti", invece non è così, e si vede...
Ci sono foto belle sfocate o storte, perché l'autore ha pensato che ciò amplifichi l'idea di movimento o precarietà che lui desiderava dare, e altre foto in cui il soggetto deve essere assolutamente a fuoco, nitido e ben inquadrato, perché l'autore ritiene che solo così possa trasmettere al meglio le emozioni. In questo senso non esistono regole fisse... e poi bisogna studiare, sapere qualcosa di storia dell'arte e percezione visiva, di tecnologia per dominare lo strumento, e conoscere quello che si fotografa, perché la difficoltà oggi è tutta lì: le foto tecnicamente corrette le fa la fotocamera, ma è la cultura di chi scatta a decidere cosa inquadrare e quando scattare, la musica che ha ascoltato, i libri che ha letto, le persone che ama, i luoghi che ha visitato, le mostre che ha visto, ecc. E le differenze si vedono, eccome. Le regole, per fortuna, esistono.

FullSizeRender.jpgerrore.jpgHickman_Maccabi.jpgAlghero_Mare_4.jpgPiero_1.jpgMitchell_2_BM.jpgMatera_3.jpgIMG_0094.JPGIMG_0201.JPGIstanbul2.jpgAchille_piso.jpgSally10b.jpg

Come si giudica una bella fotografia

date » 26-04-2017 22:34

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Oggi siamo tutti fotografi. Tutti abbiamo sempre una fotocamera con noi, quella dello smartphone, e scattiamo senza remore, senza pensare: fotografiamo di tutto, albe, tramonti, fidanzate, piedi, gattini, gambe, tette, culi, stelle, cani, tutto, tutto davvero. Bello, io sono per la democratizzazione della fotografia. Ma le foto belle dove sono? e cosa vuol dire per una foto essere "bella"? Come si giudica una foto? Sovente non lo sanno i fotografi "professionisti", figuriamoci chi scatta per passione o per caso con lo smartphone, o anche con la reflex... Gia, più che bella direi una fotografia "interessante", quali caratteristiche deve avere? Difficile riassumerlo qui, ma voglio provarci ugualmente.
Pensate alla differenza tra LA BELLA FOTO DI UN BAMBINO e LA FOTO DI UN BEL BAMBINO. Per un genitore la foto di suo figlio è bellissima, perché così lui vede il bambino. A me non dice nulla perché è un bambino come tanti. Per me è bella una foto di un bambino se è tecnicamente corretta, bene esposta e inquadrata e cattura la mia attenzione per qualcosa: l'espressione, i colori, il sorriso, il luogo, ecc. Poi ci sono i fattori latenti ma importanti: deve essere una immagine "equilibrata" per masse e volumi, gradevole da osservare, bilanciata. Qui entrano la famosa sezione aurea o la spirale di Fibonacci a spiegarci che l'occhio e il cervello gradiscono maggiormente forme e masse distribuite in un certo modo, ecc. Insomma, una bella foto è un mix di tante caratteristiche, note a chi ha studiato Storia dell'Arte, comunicazione, Percezione Visiva, a chi ha visto decine, centinaia di opere non solo fotografiche di artisti di tutte le epoche e tutte le latitudini, a chi è curioso di natura e sa osservare, comunicare, trasmettere emozioni. Ci sono persone che nonostante abbiano l'etichetta di "professionista" (non mi è ancora chiaro chi, come e perché distribuisce questi titoli..)non hanno minimamente capito le caratteristiche che deve avere una bella foto. Ma lavorano, producendo spesso foto mediocri, semplicemente perché anche il loro committente capisce poco e nulla di fotografia, e quindi gli va bene tutto.
Altri fotografi, sovente "amatori" appassionati e curiosi, hanno invece approfondite conoscenze "artistiche" tali da far sì che siano in grado di produrre immagini belle, emotive, corrette. Lo fanno senza nemmeno pensarci troppo, perché sono capacità sovente innate e poi coltivate bene da studi e stili di vita che privilegiano la curiosità, il confronto. In una foto mettiamo i nostri ricordi, i luoghi che abbiamo visitato, le persone conosciute, la musica che ascoltiamo... Dieci persone davanti a un unico soggetto producono 10 fotografie differenti, perché ognuno si porta il proprio vissuto e lo trasmette nella foto, scegliendo quando scattare, cosa inquadrare, cosa vedere e far vedere al fruitore.
Ci sono decine di testi che spiegano queste cose, uno dei più autorevoli dei quali a mio avviso è "Arte e percezione visiva" di Rudolf Arnheim, che già oltre 60 anni fa aveva capito che una bella opera d'arte rispecchia inevitabilmente dei parametri universali. Molti di noi ogni tanto, su migliaia di fotografie, ci capita di scattarne alcune belle. Lo dice la statistica, probabilmente 1 su 100.000 foto è bella, ma se non sappiamo dire perché, se non sappiamo rifarlo ogni volta che serve, non siamo buoni fotografi, siamo solo documentaristi: io c'ero, e questa ne è la prova. Ma non è questa la fotografia che intendo io. Meglio poche, pochissime foto, ma belle. Quelle brutte si buttano.
Il bello salverà il mondo.

Alghero_Mare_4.jpgcandele.jpgGianni_2_bnw.jpg16B_W.jpg21aB_W.jpgPeppe4_B_W.jpg

La rivoluzione tecnologica e di mercato è in atto ma pochi la notano....

date » 25-04-2017 19:07

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Canon e Nikon da decenni dominano la fotografia amatoriale e professionale. Le loro reflex digitali hanno conquistato mercati enormi, e chiunque ha provato a fare loro concorrenza si è scottato ed ha abbandonato il segmento reflex. Marchi importanti come Samsung, Pentax, ed altri hanno preferito uscire praticamente dalla bagarre, mentre altri, quali Sony, Fuji, Olympus, hanno innovato, hanno capito che con le pseudo-reflex con gli specchi al posto del pentaprisma, tutta plastica e look professionale, c'era poco da combattere. Già, ma col digitale a cosa servono lo specchio e il pentaprisma? Le videocamere da sempre hanno il mirino elettronico. Stai a vedere che nasce un nuovo standard, il "mirrorless", appunto. Ed ecco nuovi formati come il 4/3 e il micro 4/3, ma soprattutto nuovi corpi macchina più piccoli e leggeri, a ottiche fisse o intercambiabili, tutte senza pentaprisma e senza specchio, quindi più semplici ed economiche. Oggi la crescita del segmento è notevole, a scapito delle reflex, a mio avviso destinate a nicchie di mercato per poi sparire. La domanda è solo sui tempi, spariranno in 2-3 anni o in 5-6? e poi: Canon e Nikon cosa fanno? Questa è una domanda lecita, visto che sembra stiano dormendo sugli allori, sottovalutano le mirrorless, arroccati su posizioni di dominio che però adesso scricchiolano. Rispondono con reflex sempre più performanti oppure sempre più simili a giocattoli, ma non più superiori alle mirrorless moderne. Sony, che ha appena superato Nikon nelle vendite di FF, è appena uscita con la nuova full-frame A9 che non teme nessuna reflex sul mercato, e lo stesso ha fatto un costruttore "tradizionale" come Leica, che 2 (e dico DUE) anni fa è uscito con la SL, mirrorless full-frame professionale in grado di montare interessanti ottiche specifiche ma anche tutta gamma di lenti M in circolazione. E la Leica Q, FF con ottica fissa 28/1.7 Summilux qualitativamente inarrivabile. Per non parlare di Olympus, che con la serie OM-D ha rinfrescato le glorie del passato proponendo mirrorless piccole, belle e dotate di un parco ottiche ben studiato e completo. E sono a livello delle reflex FF, se non superiori, viste le dimensioni ridotte e la portabilità ben superiori.
E Nikon? Già faceva fatica a stare dietro a Canon, adesso è staccata anche dai produttori di mirrorless.... E Canon? È un chiaro esempio di arroganza e cecità del reparto marketing, la stessa cecità che ha portato Nokia e Blackberry da leader a sparire in 10 anni, incuranti del mercato che andava dall'altra parte, arroganti e incapaci di cogliere il cambiamento, inventato da altri. Certo, Nikon e Canon arriveranno presto alle loro mirrorless, ma a meno che non siano qualcosa di davvero innovativo, mai visto prima, saranno dei followers, inseguiranno una rivoluzione inventata da altri...
In sintesi, io oggi non investirei un centesimo su prodotti Nikon o Canon, destinati all'obsolescienza rapida, mentre guardo con interesse e curiosità chi innova e rinnova: Leica in primis, ma anche Olympus e Sony. Così la vedo io, ma i numeri sono lì a confermare le mie opinioni.

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La fotografia di oggi è come quella del secolo scorso, ma...

date » 14-04-2017 23:56

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Nonostante il passaggio da analogico (pellicola e chimici) a digitale, alla fine del processo, una fotografia è sempre una fotografia: che tu la veda stampata su carta, sul monitor di un computer o sullo schermo di uno smartphone o di un tablet, vedrai sempre un attimo di vita, fermato dall'indice del fotografo. La fotografia è sempre quella.
Già, ma nei decenni è cambiato il fotografo e la tecnologia, quelli si.
Un tempo il fotografo era il Mago Merlino della "camera oscura", solo lui sapeva far uscire le foto, le fotocamere erano manuali e complicate, le pellicole e le stampe costose e spesso le immagini erano storte, sfocate, mosse... Ma lui, il fotografo "professionista", scattava di tutto, dai matrimoni allo sport (tutti gli sport...), dai ritratti alla foto industriale, perché lui, e solo lui, era il Mago Merlino della fotografia. La "magia", la conoscenza, risiedevano tutte nel "fotografo". Il resto erano soggetti vari che si alternavano...
Grazie all'avvento del digitale oggi sbagliare tecnicamente una fotografia è davvero difficile: tutte a fuoco, esposte correttamente, nitide. Fare fotografie oggi costa pochissimo e tutti fotografano di tutto. E il "professionista"? Vive rimpiangendo il passato, quando le difficoltà tecniche e i costi lo rendevano insostituibile, e non ha capito che la specializzazione oggi non è più la fotografia, bensì quello che fotografi. Se vuoi essere utile ed essere pagato devi fare foto che altri non fanno perché NON conoscono le peculiarità del soggetto.
Gli appassionati di uno sport sono spesso i migliori fotografi di quello sport: conoscono gli atleti, le regole, i gesti, sanno quali sono i particolari che il tifoso apprezza, adorano il pathos e conoscono, anticipano, i movimenti clou. Mentre un fotografo professionista di matrimoni non conosce tutte queste sfumature e le sue foto di sport saranno tecnicamente perfette (molto meno di quanto potete immaginarvi...) ma sicuramente non avranno colto il gesto, il pathos come quelle dell'appassionato.
Non è un caso che alcune delle più spettacolari immagini di guerra le abbiano scattate i collaboratori di Emergency: sono sul luogo, conoscono le dinamiche e la popolazione, se hanno un minimo di dimestichezza con la tecnologia non c'è professionista di altri settori che tenga!
Non sto dicendo che gli appassionati fanno foto migliori dei professionisti, sto dicendo che per fare belle foto di qualsiasi soggetto devi conoscere bene il soggetto, esserne appassionato, e solo dopo è utile essere un fotografo. Una volta non era così, non c'erano appassionati di, chessò, sport, che facevano anche foto a bordo campo. Oggi si, e il confronto coi "professionisti" non appassionati è impietoso.
Meditate, non è precludendo agli appassionati di fare foto che fanno concorrenza ai cosiddetti professionisti che si alza il livello qualitativo, anzi... La fotografia è destinata a suddividersi in pochi filoni ultraspecializzati. Ma poi pensateci un attimo: se un professionista teme l'amatore e lo vede come una minaccia, vuol dire che lui è debole, non regge il confronto, non potrà avere o mantenere il successo. Il mondo deve essere sempre più meritocratico e i bravi, gli innovatori e i curiosi devono andare avanti, non gli "amici degli amici" che difendono lo status quo e i propri interessi bloccando gli altri e il progresso. Sei bravo? dimostralo.

Prossimamente quattro chiacchiere su come giudicare una foto. Non lezioni accademiche ma di vita reale. Qui tutti fotografano ma di foto belle non se ne vedono molte...

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